Notte in Pratomagno
Obbiettivo: Partenza da Pian dei Lavacchi 1250m slm arrivo a Croce del Pratomagno 1590m slm e ritorno
Ora partenza 20:15 !!! ora di arrivo 22:30 ca
Dislivello : 340m+
Squadra: Laura – Simona – Andrea – Alessio – Mario – Mirko – Sandro
Obbiettivo centrato !
Questa camminata è l’escursione per eccellenza quando si parla di Pratomagno. Per la lunghezza e per il profilo altimetrico generoso è adatta a tutti e ideale per iniziare ad avvicinarsi al mondo delle escursioni, livello di difficoltà 1 su 5.
Questo è quanto è scritto sul sito “vecchie vie” …ma per una passeggiata alla luce del giorno!
Per quanto riguarda la difficoltà potremmo salire a 6 se corsa di notte con torcia frontale.
Parcheggio del Pian dei Lavacchi, pronti partenza… via!
Da subito si delineano le “forze” in campo, Sandrino si sa vuol vincerla ed allora insieme al capriolo (Andrea) batte il tempo, ed il mio pensiero è subito positivo <<Si, così ce la faccio!>>. Sto pensando che non rimarrò tanto indietro e che riuscirò a stare con loro quando lo stambecco (sempre Andrea) dice: << il primo kilometro è tutta così!>> e lo dice proprio mentre alzo gli occhi ! Davanti mi si para una salita da ribaltarsi, con un sentiero pieno di ciottoli in mezzo al bosco fitto! Il pensiero che avevo avuto poco prima si volatilizza in un “PUFF” come in un cartone animato per far posto ad un elicottero giallo che già nella mia mente vedo atterrare poco distante …il Pegaso.
Partire con un salitone senza alcun riscaldamento non è il massimo ma ce la facciamo! Cominciano le battute e le risate ma soprattutto comincia a calar la notte!
I lupi quassù ci sono i lupi!
I lupi cacciano in branco e cercano nel branco delle vittime l’anello debole! Ovvero colui che rimane ultimo…staccato! <<Cazzarola>> penso. Mi volto e vedo che sono il penultimo, ultima è la Laura, che fare? L’aspetto? Mi fermo? …o lascio che la natura faccia il suo corso?
E se poi dopo aver mangiato la Laura hanno ancora fame? …. ci sono io !!! Non scherziamo! Diamo l’allarme!
Non faccio in tempo a dare l’allarme, ci stavano già aspettando, si erano già messi in modalità “Sangio Style Amici”.
Siamo di nuovo in gruppo e si riparte, ma non prima di aver fotografato un superbo tramonto sul valdarno fiorentino.
Dal Pian dei Lavacchi alla Croce del Pratomagno ci sono ca 8 Km, il profilo altimetrico è un saliscendi abbastanza regolare! Questo dice la guida Cai del sentiero 00, vorrei averlo avuto tra le mani quello che ha scritto la recensione mentre scalavo Cima Bottigliana e Poggio Masserecci, un incubo!
Buio, buio pesto. Nero, nerissimo. Abbiamo scelto proprio la notte senza luna per il nostro allenamento in montagna, non avevo mai visto un buio così buio, il nero ci attanaglia ci impaurisce e adesso riesce anche a far calare il silenzio, si sentono solo i nostri passi, la stanchezza comincia a farsi sentire, siamo concentrati sul percorso ma non possiamo fare a meno di alzare lo sguardo e davanti vedere le luci della meravigliosa Firenze, sulla sinistra tutti i paesi del Casentino, dall’altra parte il Valdarno ed infine dietro la piccola ma pur sempre bella città di Arezzo, le luci delle città e dei paesi sottostanti riescono a malappena a sconfiggere il buio solo per farsi scorgere da noi, non certo per illuminarci il cammino, siamo sempre più consci della bella esperienza che stiamo vivendo insieme.
E’ la capra di montagna (sempre lui…Andrea che con quelle gambine che mulinano va sù come fosse in discesa) che ci guida nel buio come farebbe nel centro storico di San Giovanni, conosce a menadito tutti i sentieri di questo tratto ma non gli imprevisti!
All’improvviso una Fiat 500 Abarth nera ci sfreccia davanti e ci taglia la strada a velocità sostenuta incrociando il nostro sentiero! Delinquente ! Guidare così a fari spenti nella notte ! Mentre continuo ad inveire contro il guidatore mi fanno notare che la 500 non aveva la targa ma…le zanne! Mi ero scordato che oltre ai lupi quassù pullulano anche i cinghiali! Diciamo che ci è andata bene, se invece di attraversare il sentiero lo percorre… fa Strike!
Sempre più coscienti (IN) della pericolosità della nostra gita ci riprendiamo dallo spavento (io vedo sempre il mio elicotterino giallo che vola su di noi), e decidiamo di correre ancora più uniti, ora Sandrino che è alla seconda esperienza quassù, scorta i più deboli e correrà con noi nelle retrovie. Ne approfittiamo per una sosta ristoratrice, beviamo e mangiamo qualcosa, comincia a far freddo (o forse è solo la paura del cinghiale che ce la fa sentire), e tempo di indossare il k-way che ci eravamo portati dietro, dopo giorni e giorni di afa è una bella sensazione.
Finalmente scorgiamo la Croce del pratomagno a qualche km di distanza proprio mentre distintamente dal bosco che abbiamo accanto si sente galoppare, ed un’allocco inquadrato dalle nostre lampade scappa su un’altro ramo. I cavalli. Mi ero scordato dei cavalli che qui vivono allo stato brado, peccato non scorgerli in questo buio ( o no? ), mentre invece le mucche si vedono bene, bianche, grandi (troppo) con lunghe corna (ri-troppo), placide (speriamo). Ci passiamo in mezzo e smettono di mangiare… io mi guardo attorno alla ricerca di un albero se dovessero attaccare!Cazzarola! E’ un prato (o almeno è quello che scorgo in questo buio)! Invece ci guardano come se per loro fosse normale vedere 7 anormali che corrono con una luce in fronte… Mah!
L’ultima salita verso la meta, con la Croce che si vede appollaiata sul colle, richiede un piccolo sforzo che rende appagante l’escursione. Ancora una frase della guida Cai, devo conoscerlo io questo lo voglio conoscere! Eccola la croce, l’ultima asperità sembra insormontabile (credo di averci lasciato un pezzo di polmone!) ma ce la faccio! Esausto! Mi abbandono per ultimo a sedere al riparo della croce, ora fa veramente freddo!
Il panorama sotto di noi è spettacolare, peccato non aver portato una vera macchina fotografica, scattiamo con il cellulare foto a raffica (ne fosse venuta una decente), ridiamo contenti. Mirko estasiato decanta le virtù del suo i-phone e gira anche un video, ma anche la Apple nulla può in questa notte senza luna. Solo le lampade frontali illuminano i nostri visi stravolti ma felici per aver conquistato la croce (come fosse il k2).
Il ritorno, più facile per il dislivello a favore, ci vede sempre in gruppo solo che ora siamo aumentati, non più in 7 ma in 7 miliardi! Noi insieme a moscerini e tafani! Ho fatto scorta di proteine correndo a bocca aperta. Tu corri ma loro volano… è una lotta impari!
Nonostante i nostri nemici alati siamo arrivati a destino senza molti danni!
Siamo stanchi ma abbiamo vissuto una delle più belle esperienze insieme .
Amici Atletici Sangiovannesi cosa dire di più?
Bello! Bellissimo! Emozionante… Ma io un ci torno più !!!!!!
(mai sfidare 2 volte l’elicotterino giallo!)
Mario Lamberti
Un applauso allo scrittore Mario. Quella sera ero stanco e lui preoccupato mi guarda ei fa Senti Andrea ti vedo strano sei sicuro vero . Mario la prossima la facciamo di giorno. Grazie ancora della bella compagnia
Grazie Andrea, non ho citato l’eisodio per non “spaventare” gli altri ragazzi! grazie a te! di giorno vengo più che volentieri…di notte NO!
Penso che me la farei sotto non appena lasciato un attimo indietro. Correrei solo piano piano e se tutti belli compatti e “vicini vicini”.
Cmq.. deve essere spettacolare!! E i panorami mozzafiato, che valgono il prezzo della fatica e dell”escursione “rischiosa” in notturna.