Sono venuto a sapere della mezza maratona del valdarno incidentalmente per motivi di lavoro. Subito al mio interlocutore, ovvero il presidente della Resco ho detto: “voi siete matti. Correre una mezza nel Valdarno il 2 di giugno …dopo le ore 09,30 …roba da pazzi. Ma siete sicuri?”
Vabbé. Con queste considerazioni non ho mai messo in cantiere questa gara se non per il fatto che in seguito, grazie ad un aiuto dato all’organizzazione, questa per ringraziarmi mi dava un pettorale gratis.Pur non sapendo se quel giorno ero libero, al momento di fare le mie tabelle, mi facevo inserire un 20 km che avevo saltato la settimana prima per la Scalata al Castello ad Arezzo.
“Nel caso in cui dovessi venire a correre la mezza …giurin giurello care ragazze la correrò insieme a voi “ …e questo lo dicevo in buona fede …credendo fermamente di rispettare il “giurello” …a Francesca ed a Simona. Essendo le due pulzelle …ovvero le due DONNE …furbe ed astute per diritto di nascita mi rispondevano …”sieee ..tu farai come i’ Magnifico …ha corso con noi per 5 minuti e poi non ha retto …e ci ha detto …bonaaaa ..e un reggo…”. Conscio della profonda verità che mi stavano dicendo, e soprattutto conscio che correre una gara con il freno a mano per me era come non mangiare il tiramisù messo sotto il naso a fine di un pranzo …mi illudevo di rispettare quanto detto.
Due giorni prima della gara trovando Francesco riuscivo a convincerlo che si poteva correre la gara come allenamento. L’idea gli piaceva ma vedevo che correre tranquillo insieme alle nostre fanciulle per lui era correre “troppo tranquillo” e già lì, la mia convinzione di correre con le signorine vacillava. Non tanto per la non volontà ma soprattutto perché effettivamente andare troppo piano alla fine diventa una tortura
Il viaggio da San Giovanni al Fashion Valley lo faccio con Marco che sicuramente non è molto convinto di andare forte. Mi dice: “gli ultimi 17 km che ho corso ho fatto una gran fatica nonostante che li abbia corsi con un tempo molto blando …poi soffro il caldo …”. In effetti la giornata non si prospetta delle più fresche, ma alla fine chi se ne frega …sulla tabella c’è scritto: “gara tranquilla” e quindi a me può fare caldo quanto gli pare perché comunque andrò tranquillo …quanto non lo so ma sicuramente non parto per fare un tempo.
Tanto per essere sicuro della “gara tranquilla” mi porto dietro il telefono cosa che non faccio quasi mai. L’atmosfera è bellissima ..la temperatura pure. Partiamo …sono con Francesco. Mi giro tante volte e delle ragazze niente. Visto l’istinto naturale che veniva già represso dalla dicitura “gara tranquilla” …dopo i primi avvertimenti di un imminente torcicollo decido di dare retta a Francesco e di correre sul nostro passo “tranquillo” . Con le ragazze mi scuserò dopo anche se erano le prime a pensare che non avrei mai corso insieme a loro. Dopo alcuni chilometri …tanto per confermare lo spirito easy della mia gara, vedendo una problema di traffico (..per la serie i vigili un si fanno mai i c… sua..) chiamo con il telefono un mio amico collega che si trovava in servizio a Rignano avvertendolo della situazione. Passano i chilometri e nel durante sia io che Francesco parliamo spesso e occasionalmente scambiamo due battute con gli atleti della nostra società o con altri che non conosciamo. Durante la corsa scatto diverse foto. Le battute e l’atmosfera goliardica non ci abbandona mai se non verso il fatidico 18° chilometro quando in modo alterno sia io che Francesco accusiamo un po’ di stanchezza. Alla fine raggiungiamo Stefano …è un po’ in crisi. Ci aggreghiamo fino a raccogliere un altro atleta della Sangio. Tagliamo il traguardo in 4 in circa con 1 ora e 41 minuti. E’ una festa …e non solo quella della Repubblica.
E’ la mia prima gara corsa con uno spirito non agonistico. Un modo diverso di correre. Sicuramente è un’esperienza che mi ha appagato e che vorrò ripetere.
Venerdì 12 settembre 2014, Loro Ciuffenna.. “Care fanciulle ho pensato che oggi potrei correre con voi” e mentre dicevo questo lo dicevo con una convinzione del 60%. Per aumentare la voglia di correre con le atlete deluse a Giugno, manifesto la mia volontà anche a Stefano, Adriano, Luciano, Rinaldo, Cristian, Alessio, ecc… . Simona e Francesca rispondono: “sieee …e un ci si crede ….” e per fortuna la Simona aggiunge: “ …se corri con noi ti giuro ti pago la pizza e il bere…”. A rinforzare il tutto ci si mette anche la Francesca: “ci sto …gliela pago anche io …tanto non correrà mai con noi…”.
Partiamo. Cristian mi guarda e mi dice: “andiamo” ma io con una faccetta canzonatoria conscio che le affermazioni delle due atlete mi avevano convinto al 100% (…pizza a sbafo…) rispondo: “vai”. Le due ragazze incredule continuano a non credere ai loro occhi e io di rimando inizio a correre a gamba zoppa e dire: “…ovvia …oggi pizza gratis ….mmmmhhh …ecc…”. Anche in questa occasione lo spirito goliardico della corsa è fantastico. Si crea un bel gruppetto. Gli atleti della Sangio (io, Alessio, Francesca e Simona) insieme agli amici di Montevarchi e altri. Veniamo doppiati già al 3° giro. Il primo non correva …viaggiava in motorino. Lo seguo per 200 metri. Viaggia a 3’08” ma subito dopo attendo i miei compagni di viaggio. E’ bello correre in questo modo. Anche se oggi sono più veloce dei miei compagni è appagante andare del loro passo. Arriviamo dopo 35 minuti un po’ sparpagliati. Francesca e Simona mi abbracciano e io ricambio un po’ imbarazzato ma felice. Forse tutti e tre, ognuno per le proprie ragioni, siamo stupiti.
Il giorno dopo i messaggi sul gruppo degli atletici si sprecano. Francesca che ringrazia di avergli fatto da lepre …io che in cuor mio ringrazio per la succulenta pizza …Simona forse pensa di avere sognato e Mario che mi colpisce con la frase: “…tutto nello spirito Sangio…”.
“Mario finalmente capisco il tuo approccio platonico alla corsa”.
Quando sono partito per fare il tempo ho corso da solo, contro le mie paure, contro la mia sofferenza, come se fossi dentro un tunnel dove nessuno poteva entrare. Quando sono partito senza obiettivi di tempo ho corso con la felicità di condividere la mia passione con altri.
Quando corro contro il tempo di volta in volta trovo sempre un alleato per centinaia di metri o per qualche chilometro con il quale condivido la sofferenza e che incito come se fosse il mio compagno di staffetta. Quando non corro contro il tempo inizio e finisco la gara con i soliti alleati.
“Grazie ragazze ve lo dovevo e lo dovevo a me stesso”.
Grazie ragazzi della Sangio …per me che sono un corridore solitario è sempre bello correre con voi…
Caro Ivo …è bello vederti ad ogni gara. Caro Ivo …prima o poi correrò con te.