Ho voluto correrla, ho voluto esserci, e con un pò di incoscienza mi son presentato a Dobbiaco sabato 2 Giugno per correre l’indomani la mitica Cortina Dobbiaco Run gara in montagna di 30km!

Appena arrivati, con mia moglie, abbiamo preso possesso dell’appartamento nell’accogliente Residence Villa Iris di Diego Vanin che poi ho scoperto essere un Ironman (bellissima la sua medaglia appesa nel salotto di un triathlon a Nizza nel 2007 chiuso in 10h e 37′). Dalla nostra terrazza il panorama è quello che si vede nella foto di apertura ed una Poiana sta volando sul prato davanti a noi in cerca di prede… che spettacolo!
Indimenticabile! Bellissima! Unica! Questi sono solo alcuni dei commenti dei podisti che hanno già corso quest’evento e a cui ho chiesto lumi sulla gara; ed ecco che fioccano racconti e gli aneddoti delle varie annate e i veterani della corsa cominciano a darti consigli: “Attento al 17° km passiamo su una frana e ci sono grossi ciottoli che si muovono”, “occhio al 18° c’è un guado ed è molto scivoloso”, “copriti bene sui 1500 farà freddo!”, “mangia a tutti i ristori, la salita è lunga”
Ad ogni consiglio che mi viene dato le difficoltà di questa corsa aumentano e il mio morale diminuisce; venire da un mese di inattività e cimentarsi in una gara di 30km in montagna non è proprio il massimo.

panorama da dobbiaco

Già dal ritiro dei pettorali mi rendo conto che niente è lasciato al caso, l’organizzazione con a capo Gianni Poli grande ex maratoneta (sua la maratona di New York nel 1986), è impeccabile!
Nel CDRun Village c’è aria di festa, le varie gare minori quali il giro del lago di Dobbiaco di 8,5km, e la Run for Kind, mettono alla prova l’organizzazione, tutto perfetto!
Assisto alle premiazioni e scopro Gennaro Di Napoli che si aggira tra gli stand, lo fermo e gli faccio i complimenti per tutto quello che ha vinto e le emozioni che ci ha regalato… gli chiedo una foto, la scatta mia moglie, e lui dopo averla fatta con una stretta di mano mi ringrazia, grande Jenny!
Veniamo alla gara; da Dobbiaco alle 6.30 cominciano a muoversi i pulman navetta per Cortina, ed incredibilmente nessuna fila! I bus sono tantissimi e partono a ritmo cadenzato, nel tragitto insieme a tanti Amici… mai visti prima, ma già amici, si incomincia a capire ciò che ci aspetta su queste montagne, il percorso segnalato si intravede nella fitta vegetazione ed a me cominciano a tremare le gambe, poi quando il sentiero non si vede più, e chiedo lumi la risposta é: “non si vede perche’ a questo punto il percorso prosegue dentro questa montagna!”……dentro?!.
Arrivati a Cortina, dove è stato approntato un enorme tendone, ci separano per colore di pettorale: blu per i top runner, rosso per coloro che avevano un tempo accreditato e verde per tutti quelli che, come me, non avevano mai corso questa gara. A 20′ dallo start tutti in fila ci portano alla partenza nel nostro settore! Che organizzazione incredibile, e noi disciplinatamente ci adeguiamo.
Lo start viene dato alle 9.30 ed io parto tra gli ultimi, non ho grandi velleità, nella mia cintura a differenza di tutti gli altri non ci sono barrette, carboidrati, sali etc, ma macchina fotografica e cellulare per avvertire la moglie in caso di problemi.
Ho paura di aver fatto la classica “bischerata”, tanto vero che passo sotto lo striscione della partenza alle 9.33 praticamente dopo 4000 podisti…. a proposito, 4496 iscritti 4320 partenti circa 800 i ritirati.
I primi 12km sono tutti in salita, non proibitiva ma sale, la strada inesorabilmente sale, e dopo i primi 2,5km su asfalto per uscire da Cortina entriamo nella ex ferrovia; per arrivare al gran premio della montagna facciamo un tratto misto con passaggi su ponti sospesi, gallerie corte senza luce artificiale scavate nella roccia e gallerie più lunghe illuminate con torce, fino ad arrivare al 15km dove passiamo nel punto più alto (1486m) sotto la Cima Rosa ed è qui, che nel silenzio della montagna, sentiamo il grido di un’aquila che sorvola le nostre teste…. che spettacolo! come perdersi questo momento… scatto foto a raffica!
Si comincia a scendere e cominciano i miei problemi, la salita l’ho corsa tutta a buon ritmo senza forzare
ma scendere mi fà male! Al 17°km troviamo il guado, fortunatamente asciutto ma pericoloso
per caviglie e legamenti, al 18° ecco la fatidica frana e si “corre” dove solo gli stambecchi sarebbero a proprio agio, io me li cammino tutti e 2…. 19° troviamo accanto a noi il Lago di Landro e giù foto! Al 20° un repentino sali scendi con entrata nel bosco per una deviazione sul percorso ci porta in un mondo fatato…. da qui in poi tutta discesa che il vincitore mi dicono abbia corso a 2,40 al km, io quasi il quadruplo! Sto praticamente camminando quando, a 4 km dall’arrivo, sulla destra il Lago di Dobbiaco, e sulla sinistra le tre Cime di Lavaredo che mettono i brividi per cotanta bellezza, trovo la mia consorte
che accenna qualche passo di corsa con me e mi porta al traguardo, dove una bella ragazza in costume tipico mi aspetta per cingere il mio collo con la bellissima medaglia della manifestazione! Come direbbe Muttley, noto cane dei cartoni….”Medaglia,medaglia,medaglia…”
Tirando le somme voglio ringraziare l’organizzazione per averci fatto vivere questo sogno, un bambino che sul percorso con il suo “Forza signore! manca poco… riprenda a correre…” ha fatto si che non mi ritirassi ma mi emozionassi ed infine mia moglie che mi ha sopportato e supportato in questa mia esperienza!

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Mario Lamberti