Non sono mai stato un appassionato di CocaCola, preferivo la birra. Ma esistono cose che non ti aspetti e che provocano un cambiamento nella tua vita o nei tuoi gusti. 15 settembre 2007: Riccione, maratona dei campionati mondiali master, la mia prima maratona. Dopo un’ estate di allenamenti “bollenti” anche il giorno della gara si presenta nello stesso modo…sole a picco e alta umidità. Ancora non so quello che mi aspetta.
La prima mezza scorre bene, troppo veloce passo con 1h e 33 min e mi dico: troppo forte ma ho l’obbiettivo di rimanere sotto le 3h e 30 e penso che comunque per la seconda mezza ci metterò meno di 2 ore (povero illuso).
Al 26° km inizia il bello, metto in bocca una barretta per reintegrare un po’ di carboidrati e a quel punto mi accorgo di non avere più saliva. Il boccone non andava ne su e ne giù. Meno male che li vicino trovo il “MISTER” che mi passa una bottiglia d’acqua e con questa riesco a mandare giù l’integratore.
Comincia il calvario, il caldo si fa sempre più pressante e l’organizzazione dimostra un’incapacità galattica facendo trovare ai corridori poca acqua e calda ma soprattutto alcun integratore salino. Al 30 km, oramai completamente stravolto dalla calura, mi salva un bagnino che con una gomma permette a tutti di farsi una doccia rinfrescante.
Rientriamo a Riccione e passiamo davanti ai molti bar presenti tutti pieni di gente che sorseggia bevande fresche e dissetanti. A quel punto nella mia testa si forma l’immagine di una coca cola fresca in un bicchiere pieno di ghiaccio. E vi giuro a quel punto non so cosa avrei dato per averla tanto che a tutti gli spettatori che trovavo lungo il percorso chiedevo se avevano un coca cola per farmi dare un sorso.
Al 40° km torno alla realtà davanti ad un podista disteso per terra con alcuni paramedici intorno ed un flebo attaccata al braccio. Mi concentro e riesco a completare, anche con uno scatto finale, i 2 km e 195 m che mi separano dal traguardo. Dopo una crisi di nervi ed un passaggio alla tenda del pronto soccorso (sostenuto dall’Ardinghi e dal Pieraccini) indovinate cosa ho chiesto come prima cosa: una CocaCola, una CocaCola enorme e fresca.
Dal quel giorno sono diventato totalmente dipendente da questa merda di bevanda.
Per completare il racconto ho concluso la maratona in un vergognoso 3h e 36 min, pertanto la seconda mezza è venuta in 2h e 3 min, e comunque nonostante il caldo la fatica questa è la seconda cosa di cui sono diventato dipendente quel giorno: la MARATONA.

Claudio B.