5 Aprile 2012 – Castelbolognese (Ra) Italy – 31a Edizione con start alle 8.30. Oltre 600 i partenti,per l’Atletica Sangiovannese 2 “pazzi” o se volete marziani al via che così si sono comportati:

Pett.NomeSquadrapos. ass.cat.pos. cat.Tempo
538 SCAGLIA GIANMARCOATL.SANGIOVANNESE 1967 111VB204:18:26
539DI PUORTO ROMEOATL.SANGIOVANNESE 1967 408VA1605:22:21
Complimenti ad entrambi! 50km ti proiettano in un mondo nuovo,entri nel pianeta dell’ultramaratona e, se per Romeo
ciò è “normale” avendo già corso diverse ultra, per G.marco era la prima volta. Ecco in due righe la sua esperienza:
….. 50 km non pensavo di riuscire a farli sinceramente, ho avuto problemi di disidratazione dal 40° km in poi perche’probabilmente non mi sono idratato in maniera giusta già nei 2/3 giorni precedenti alla gara, comunque sono soddisfatto anche se ho perso 15′ negli ultimi 10 km. Avevo ancora forza e fiato ma i muscoli mi facevano male e non ho piu’ potuto spingere e cosi’ ogni km facevo 100 mt di camminata veloce x rilassare i muscoli…..ma la soddisfazione e stata grande quando sono passato sotto lo striscione d’arrivo a Castel Bolognese. Bene ora pero’ solo gare corte…corte…ma proprio corte!!

50km
Adesso dal basso della mia esperienza vorrei provare a dire qualcosa a proposito de:”Gli Ultramaratoneti”.
Pazzi? Marziani?…. No, sono persone normalissime ma con una costanza ed una sopportazione della fatica superiore al normale. Essere un ultramaratoneta, per quelli che guardano dal basso (fino ai 21km) sei mito, un eroe anzi un super eroe, per quelli che ti guardano dall’alto (e sono in tanti) sei un novizio , una mezza calzetta che si lamenta di una immane fatica che per loro è normale. Pertanto mi sono reso conto di quanto tutto sia decisamente relativo ed è per questo che i nostri Romeo e G.Marco lasciatemeli guardare come personaggi della MARVEL.. Altro pensiero che mi passa nella testa è di come è vario e diverso il mondo del running; ai tanti amici che pensano “- correre è monotono e solitario -“, rispondo che ciò è verità, solo se uno va a correre da solo la domenica, cuffie nelle orecchie, senza far parola con nessuno, và a casa, fà la doccia ed è tutto finito. Che tristezza……. Citando una canzone del grande Gaber,la corsa per noi è libertà, è partecipazione, è voglia di stare con gli altri ed anche pura e semplice competizione… (chi con gli altri, chi con se stesso!). Insomma correre con gli amici, che siano della tua squadra o no, è vita! Ma l’esperienza ultramaratona mi manca e sicuramente sarà diversa ….. quando la correrò, se mai la correrò, vi farò sapere!
Mario Lamberti